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Ho sposato un marocchino… Tre storie d’ordinario maschilismo.

ho sposato un musukmano

ho sposato un musukmano

Marito marocchino massacra la moglie che si rifiuta d’avere un rapporto sessuale
Una donna è stata picchiata dal marito per avere rifiutato un rapporto sessuale. E’ successo in via Gola nel pomeriggio di martedì 2 dicembre, verso le sette e mezza. La vittima, una donna italiana di 45 anni, ha anche provato a telefonare al numero di soccorso ma il consorte, un marocchino di 29 anni con alcuni precedenti per spaccio, le ha lanciato il cellulare fuori dalla finestra. Alla fine però sono arrivati sul posto la polizia e i sanitari del 118.
Gli agenti hanno arrestato il 29enne, peraltro irregolare in Italia fino al matrimonio, mentre i sanitari hanno trasportato la donna al Policlinico per ferite non gravi: ne avrà per dieci giorni. Diverse volte la 45enne aveva sporto denuncia contro il 29enne, con cui si era sposata circa un anno fa, e non era la prima volta che doveva ricorrere alle cure ospedaliere in seguito ai pestaggi. I due si conoscono da cinque anni.

UDINE – «Sei brutta e vecchia. Ti ho sposato solo per poter stare in Italia».
È quanto avrebbe detto un cittadino marocchino di 30 anni alla compagna, una donna friulana di otto anni più grande, sposata l’anno scorso in Marocco con rito musulmano, al culmine di una furibonda lite scoppiata la notte tra il 25 e il 26 febbraio scorso, in un paese dell’Alto Friuli dove la coppia risiede.
Una lite sfociata in una violenta aggressione alla donna, presa a schiaffi e pugni, finita in pronto soccorso con il naso rotto e diverse contusioni.
A scatenarla pare sia stato l’orario tardo di rientro a casa della donna, uscita la sera con alcune amiche. L’uomo è finito in manette, arrestato dai carabinieri per maltrattamenti in famiglia e lesioni, nonostante la compagna abbia deciso di non denunciarlo. Era stata lei, la mattina dopo, a chiamare il 112 per chiedere informazioni su un centro antiviolenza, ma quando i militari le avevano chiesto spiegazioni su quanto accaduto aveva preferito riagganciare.
Risaliti all’abitazione, i militari hanno trovato la casa a soqquadro, con la tv rotta, vetri a terra e sangue dappertutto.
La Procura di Udine, che procede d’ufficio, ha chiesto per l’uomo la custodia in carcere. L’uomo è comparso oggi davanti al Gip nell’udienza di convalida dell’arresto e si è difeso addossando le colpe di quanto è successo alla compagna: «È stata lei ad aggredirmi. Le ho solo dato uno schiaffo per difendermi», la sua versione. La decisione del giudice è attesa per domani.
Massacrata dal marito perché voleva lasciarlo: “Mi picchia da anni”
GENOVA – L’ha massacrata di botte e colpita con calci e pugni al volto. Lei, una sudamericana di 32 anni, ha pagato così la decisione di lasciare il marito, che da quattro anni la sottopone a violenze e soprusi.
Un vero incubo culminato ieri, quando gli agenti sono intervenuti per soccorrerla dopo la segnalazione di alcuni passanti in una via del ponente genovese. La donna ha raccontato che l’uomo, un marocchino di 24 anni, la picchava e maltrattava spesso, segregandola anche in casa per gelosia.
Violenze che non aveva mai avuto il coraggio di denunciare per paura di ritorsioni. La polizia ha arrestato l’aggressore, che dovrà ora rispondere di maltrattamenti in famiglia, minacce e lesioni. Le ferite riportate dalla donna, ricoverata al Villa Scassi, sono guaribili in un mese.

Mariti Musulmani? No Grazie!!!

Sposare un musulmano vuol dire assicurarsi un futuro da schiava!

Sposare un musulmano vuol dire assicurarsi un futuro da schiava!

Prima l’ha convinta a convertirsi all’Islam e a sposarsi con lui in Egitto. Poi, rientrati a Firenze, le ha imposto usanze e tradizioni musulmane integraliste e dopo qualche settimana, in preda a una gelosia sempre crescente, ha cominciato a picchiarla selvaggiamente, minacciarla di morte e a tenerla segregata in casa, impedendole di uscire senza di lui e di ricevere i familiari in casa in sua assenza. Un vero e proprio incubo fatto di lividi, soprusi e umiliazioni, quello in cui era precipitata la donna, italiana, 30 anni. Un inferno scandito dalla shari’a durato oltre tre anni, cui ha posto fine stamani la squadra mobile fiorentina, che su ordine del gip Angelo Antonio Pezzuti e su richiesta del pm Valentina Manuali ha arrestato il marito, un cittadino egiziano di 33 anni con piccoli precedenti alle spalle, lavoratore saltuario nel campo dell’edilizia. Per lui le accuse sono maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate, minaccia aggravata e violenza privata. Per liberarsi una volta per tutte del consorte integralista e violento, una settimana fa la donna si è fatta ricoverare con una scusa all’ospedale di Ponte a Niccheri: rimasta sola in stanza col medico, si è tolta l’hijab e gli ha mostrato le ecchimosi e i lividi più recenti che l’uomo le aveva provocato. Poi, sciogliendosi in lacrime, ha raccontato la sua terribile storia anziché addurre come al solito scuse di incidenti domestici. Il marito, nel corridoio insieme ai due figli piccoli della coppia (2 anni il più grande, 6 mesi l’altro, a entrambi sono stati imposti nomi arabi), non si è accorto di nulla. Dai medici ai poliziotti che hanno formalmente raccolto la sua denuncia, poi, il passo è stato breve: gli uomini della questura hanno svolto accertamenti, controllato referti, sentito la vittima. E i suoi genitori, che avevano perfino comprato una casa alla coppia nonostante la figlia, inizialmente, volesse distaccarsi dalla famiglia di origine e avesse lasciato il lavoro proprio su pressioni del marito. Infine gli agenti di via Zara hanno ascoltato il 33enne, che si è però chiuso nel totale silenzio. Ultimo atto del femminicidio sventato, la perquisizione domiciliare nella casa dei coniugi: sono saltati fuori il coltello e la scacciacani con cui ultimamente l’uomo minacciava moglie e suocera. A quel punto la donna è stata portata in una località protetta con i figli, mentre il marito è finito nel carcere fiorentino di Sollicciano.